Come faccio a sapere se ho abbastanza latte?

Se credi di avere poco latte materno, se sei disorientata perchè non lo vedi, se ti chiedi perchè il tuo bimbo vuole sempre stare attaccato, credimi, non sei la sola, parola di ostetrica. E’ una cosa molto frequente, perciò in questo articolo tratterò ciò che è importante osservare per capire se il tuo latte è abbastanza.

Come avviene la produzione di latte materno?

La fisiologia della lattazione ( il modo in cui il nostro corpo fa il latte) è straordinaria. Funziona così: ogni volta che il bambino si attacca al seno e poppa, stimola la tua produzione di latte. Per questo motivo, una delle regole d’oro dell’allattamento è: ogni volta che piange, prendi il tuo bimbo, consolalo e attaccalo al seno (a me è stata trasmessa da una delle mie maestre e ad oggi non ha mai fallito). Questo consentirà al seno di calibrare la produzione di latte in base alla richiesta reale del bambino e consentirà a voi di conoscervi in modo reciproco ed intenso, come fanno gli innamorati. Più tempo trascorrerete in contatto, più sicurezza avrete l’una nei confronti dell’altro e viceversa.

La qualità del tuo latte

Come viene determinata la qualità del latte di ogni mamma? Niente, di più semplice e straordinario: ci pensa il bambino! Veniamo da anni in cui alle madri veniva richiesto di esaminare il proprio latte e spesso a seguito di tali analisi, arrivava la sentenza: il tuo latte non è buono. Ci siamo poi resi conto, come comunità scientifica che il latte è un elemento vivo e cangiante, che sa adattarsi ai bisogni di mamma e bimbo, dunque tali analisi, che fotografavano un singolo momento, avevano un’affidabilità che non poteva e non doveva determinare l’esito di un allattamento al seno. Il latte è una questione da poppanti, noi adulti è meglio se ci limitamo ad ammirare cosa sanno fare i nostri bimbi. Per mezzo del suo ciucciare e persino delle sue leccatine al capezzolo, il tuo bambino si fa riconoscere dal tuo corpo: “ Ehi ciao, sono il bimbo che stava dentro, ora sto fuori ed ho queste caratteristiche qui. Mi serve questo, questo e quest’altro, grazie!”. Si, perchè già subito dopo il parto, il tuo bimbo ha nuove caratteristiche rispetto a prima a livello di sistema immunitario, di macrobiota intestinale, ecc. E’ velocissimo ad adattarsi ed evolvere ed il tuo/suo latte con lui. Il latte è un derivato del sangue materno, si, lo stesso che lo ha nutrito dal concepimento alla nascita, quel liquido lì, che ha funzionato fino al parto e che continuerà ad evolversi e funzionare anche dopo, come latte. Le tue mammelle, in risposta e prontamente produrranno la quantità e la qualità di latte perfette per il tuo bimbo in quel momento.

Per tutti questi motivi, il latte materno può essere dato a richiesta del bambino senza alcuna preoccupazione che sia troppo. Lasciando che decida lui o lei quando è sazio, ci possiamo fidare dei suoi sensi.

Può interessarti a tal proposito anche: Il mio bambino ha sempre fame?!

Come faccio a sapere che il mio bambino prende abbastanza latte?

Come ho scritto prima, l’innamoramento è una buona strada e per innamorarsi bisogna passare isieme un mare di tempo, ma non è un compito, scoprirete che è un piacere lento e intenso. Osservare il bambino, stare con lui, o lei, imparare a conoscervi reciprocamente, è la chiave di tutto. Fa bene a mamme e bimbi da un punto di vista biologico, quindi fisico, emozionale, spirituale, se lasciamo che questo accada. Cosa osservare?

• Nei primi giorni dopo il parto puoi aspettarti che il bambino si attacchi al seno circa 8 volte nelle 24 ore;

•nei primi giorni il bimbo farà poca pipì, poi, la quantità di pannolini bagnati si andrà a settare sui 6 circa al 5° giorno di vita;

• le feci, scure nei primissimi giorni, assumono gradualmente un colore prima marrone, poi verdino, infine giallo senape.

• ci si aspetta che dopo il calo fisiologico il bambino riprenda il peso della nascita entro le prime 2 settimane di vita, in ogni caso, ti invito sempre ad osservare il peso del tuo bambino insieme alla tua ostetrica o al tuo pediatra, così da poter dare un contesto rassicurante al dato che vedrai comparire sulla bilancia.

L’allattamento al seno si può fare, ma non sempre è facile.

L’allattamento al seno, se sostenuto, è più sostenibile. Si crede spesso che non sia così, si crede spesso che l’allattamento al seno sia più impegnativo o vincolante per la mamma. Mi sento di poter testimoniare che non è così. Lo dico come ostetrica che osserva e accompagna le madri dalla gravidanza fino al primo anno di vita del bambino. Mi sento di poter testimoniare che il grande impegno, il grande vincolo, il grande caos dopo la nascita non è l’allattamento, no, è il bambino. Del bambino bisogna occuparsi inevitabilmente, con costanza e spesso inizialmente con urgenza: rispondendo ai suoi costanti e urgenti bisogni. Il bambino proviene dall’eterno appagamento del grembo e reclama attenzione, reclama un corpo che lo contenga e lo ami, che lo nutra al di là del cibo. Non si può sfuggire a questo se non provocando in lui ed in noi sofferenza. Ora, messo in chiaro il bisogno urgente del neonato di stare in relazione, è forse possibile comprendere meglio cosa intendo dicendo che l’allattamento al seno se affettivamente, socialmente e professionalmente sostenuto è più sostenibile del latte artificiale.

Il fatto è che mentre si prepara il latte, si sterilizza il biberon, ci si organizza magari per uscire, il bambino è lì con noi e probabilmente sta piangendo perché ha fame o perché vuole semplicemente essere appiccicato a noi ma noi le braccia per appiccicarlo le abbiamo finite e sfinite. Quanto più semplice sarebbe prenderlo tra le braccia e lasciare che prenda il suo/tuo latte se lo desidera? Capita spesso però, purtroppo, che l’allattamento al seno non sia sostenuto a livello affettivo, a livello sociale e, cosa a mio parere infinitamente grave, a livello professionale. Quando mancano questi tipi di sostegni le cose si complicano moltissimo. In questi casi spesso il passaggio all’artificiale diviene inesorabile per poter garantire benessere ed equilibrio a noi e ai bimbi. Un buon sostegno professionale può fare la differenza e, ancor prima, un ottimo modo per promuovere un buon avvio di allattamento, è frequentare un percorso nascita in cui vengono trattati questi temi e grazie al quale possiate conoscere un’ostetrica che saprà seguire il vostro buon inizio.

Riferimenti per voi

Riferimenti per voi:
http://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_5_1.jsp?lingua=italiano&id=30

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Baghya Turturici

Baghya Turturici

Credo nelle donne, credo nei bambini e credo che l’amore sia nutriente. Al parto si esce, la nascita è incontrarsi. Iniziare bene, nonostante tutto.

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