Chi Sono

Pina Baghya Turturici, ostetrica innamorata del tempo dopo il parto. 

Nata in Sri Lanka, cresciuta in Sicilia, oggi vivo in Liguria.

Vengo da una nascita adottiva e mi occupo ogni giorno di nascite biologiche sapendo che non sempre la nascita ed il primo incontro avvengono nel rispetto dei desideri e dei bisogni dei loro protagonisti eppure accade che il legame abbia luogo comunque e lo trovo straordinario.

Trovo straordinario che nonostante i tanti possibili ostacoli (patologici, iatrogeni, ambientali, ecc), si possa realizzare l’Amore nelle famiglie appena nate a testimonianza del potere di amare delle madri e dei padri e delle incredibili capacità dei bambini di richiamare ad un amore straordinario, come se fosse normale. 

La nascita per me è quando inizia una famiglia e so che questo non sempre accade al parto. E’ l’incontro autentico, il momento in cui si dice al proprio cuore e al proprio figlio: “Io sono la tua mamma” “Io sono il tuo papà”. Ho deciso di impiegare la mia vita professionale perché questo accada nel migliore dei modi per quelle famiglie che ho il privilegio di accompagnare. 

Ecco una parola che mi riguarda (passa sopra la parola per scoprirne significato).

Serendipità

s. f. [dall’ingl. serendipity, coniato (1754) dallo scrittore ingl. Horace Walpole che lo trasse dal titolo della fiaba The three princes of Serendip: era questo l’antico nome dell’isola di Ceylon, l’odierno Srī Lanka], letter. – La capacità o fortuna di fare per caso inattese e felici scoperte, spec. in campo scientifico, mentre si sta cercando altro. (fonte: Treccani)

Sono un’ostetrica inattesa (volendo usare un gioco di parole): lontana dalla sala parto, dove vi aspettate di trovarmi,  mi faccio spazio in un tempo della nascita che inizia molto prima del parto e si conclude molto dopo. 

Mi sono laureata  e iscritta all’ordine delle Ostetriche nel 2014,

Sono specializzata in allattamento e rieducazione del perineo, formata in continuità assistenziale e negli anni dopo la laurea non ho mai smesso di aggiornarmi su vari ambiti. L’accoglienza ai neonati ed il sostegno alle donne sono le due cose che più amo del mio lavoro eppure, nel mio percorso da libero professionista non è da questo che ho iniziato!

Il mio “primo amore” professionale è stata “la Rieducazione del perineo femminile dopo eventi traumatici” e credo che non sia nemmeno troppo strano. Dopo anni di tirocinio, eseguito in modi e tempi non miei e che non ritenevo giusti per le assistite, dopo tante donne troppo poco conosciute, il bisogno di fermarsi sul centro della questione, di  fare il punto, di prendermi cura di quello spazio del corpo così importante eppure tanto spesso trascurato. La cura del perineo è la cura della parte più profonda, sensibile e concreta di sè. 

Dopo la laurea, ho fatto e continuerò a fare una danza costante tra corsi di formazione e di aggiornamento (eccoti il mio CV , è stato più divertente viverlo che scriverlo) .

Ecco, definire chi sono non è mai stato semplice e lo accetto, preferisco dispormi al cambiamento, quindi dovrei aggiornare questa pagina continuamente e non mi va. Ho invece molto ben chiaro cosa faccio e perchè.

Oggi la mia vocazione è quella di fare incominciare bene le famiglie, di fare in modo che possano riconoscere nella loro storia dei pilastri di salute da cui partire a scrivere una biografia autentica e sana. 

La mia professione mi consente di essere accanto a voi per un pezzettino della vostra storia e l’intenzione con cui vi accompagno è la maieutica, nel suo significato etimologico: tirare fuori le vostre risorse.

So che ci sono gli imprevisti, so che possono far male anche per tanto tempo, ma so che c’è sempre qualcosa di buono da cavar fuori quando nasce un bambino e so, più di ogni altra cosa, che poi si torna a Casa. La Casa non è in balìa degli eventi, non è un terreno di intervento specialistico, la Casa la fanno i cuori che la abitano.

Perciò, faccio la Levatrice, sollevo, dò sollievo: cavo fuori le cose buone per fare incominciare bene le famiglie. Provo, nel tempo che mi è concesso, a farvi iniziare al meglio, nonostante tutti i “nonostante” che ci sono ogni volta che arriva un bambino, in tutte le case del mondo.